Vampirismo di E.T.A Hoffmann

V

ampirismo (Vampirismus. Eine gräßliche Geschichte) è un racconto breve di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann inserito nel quarto volume della raccolta I confratelli di Serapione uscito a Pasqua nel 1821. Di poco successivo a Il Vampiro di John Polidori, il racconto di Hoffmann si ispira alle figure mostruose delle leggende greco-romane (le empuse e le lamie) inserite però nel tipico contesto narrativo delle tradizioni balcaniche e, più in generale, delle storie di vampiri ottocentesche.

In Vampirismus, non c’è ancora il vampiro esteta e aristocratico di Polidori, né la bevitrice di sangue di Le Fanu, e nemmeno la seduttrice di Anne Crawford. Più che un caso di vampirismo, Hoffmann ci presenta una nevrosi acuta generata da laceranti rapporti materni. La protagonista è sorpresa a divorare cadaveri, è questa la maledizione materna, l’eredità che la baronessa offre a sua figlia: la necrofagia non è un tratto dei vampiri, ma dei Gul, creature della tradizione islamica, che si nutrono della carne dei morti.



 

Trama: Il conte Ippolito sposa Aurelia, figlia di una vecchia baronessa lontanamente imparentata con lui. Dopo la morte della madre, Aurelia subisce un brusco cambiamento assumendo nel volto i tratti di una malata e prendendo l’abitudine, che già era stata della baronessa, di uscire durante la notte per recarsi al cimitero.

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